Convalescenza

olio su tavola h cm 62 x 72 anni ‘90

Codice: A103

Data: 1990 circa

Collocazione: 0

Nell’iconografia classica, le tende indicano un mistero
Una tenda che s’apre – o si chiude? – e non è chiaro se la realtà sta al di qua della tenda, e oltre si sta aprendo un sogno, o se oltre la tenda c’è la visione della realtà su cui si sta chiudendo il sipario … Chi ha “cuore” sente con certezza che l’Artista vorrebbe essere al di là di quella tenda!

Una broncopolmonite, a quasi novant’anni. Il brivido è costante, il respiro non basta, la debolezza aumenta, la vista si offusca, i colori si smorzano … Sembra un addio lento alla vita. Il cuore è pronto a volare incontro all’amato Bruno, gli addii terreni son compiuti. Le medicine un mero dovere morale.

Poi, lentamente, i colori si riaccendono, e insieme allo stupore della vita torna il desiderio del pennello

Una mattina alla cara Maria viene chiesto di “disfare il salotto”: spostare il divano ad angolo, il tavolino, il tappeto e accantonare le sculture per lasciare libera la vetrata oltre le tende, verso il balcone assolato, dove quel tepore di coccio gioca con le ombre, e il verde giovane ascolta l’antico albero.

Così, senza poter uscire, riprende la contesa con il cavalletto, con la tavolozza ancora “pesante”, con i tubetti di colore sempre indocili ai tappi … continui patteggi, in cui si cede a turno, e un po’ si interrompe per riposare, un po’ si continua a dipingere nonostante la spossatezza, magari risparmiando l’energia di chiudere i tubetti, o di pulire i pennelli; talvolta si tralascia il pranzo non preteso dall’appetito.

Così, come un addio alla vita – e contemporaneamente come un ritorno alla vita! – è nato questo quadro, che esprime l’immutato amore per la bellezza, per il tepore del sole, per le sfumature di colore, per gli accordi di toni, per la luce di quegli unici fiori, sereni e intensi come ricordi.

Il distacco emotivo dalla vita regala a questo quadro una bellezza sommessa, pacata, tutta interiore, come un ultimo sguardo grato che sfiora quel che si è amato, prima di chiuder gli occhi.


Interessantissimo, anche dal punto di vista tecnico, è il confronto con “Pienezza” (A 78), dipinto quasi cinque anni dopo: la simile inquadratura offre una ben diversa interpretazione di vivacità e di sentimento.

Quando l’arte non è soltanto ritrarre, ma esprimere: un dono ricevuto per poter più interamente donarsi …




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